Le Sententiae di Pietro Lombardo
 
Con lo sviluppo delle università come centri di diffusione e conservazione del sapere, a partire dal sec. XII, si afferma un nuovo metodo di studio e di approccio agli auctores e alla pagina sacra.

Si diffonde in modo organico lo studio per problemi basato sul metodo disputativo. Per quanto concerne lo studio della teologia, il testo base è costituito dalle Sententiae di Pietro Lombardo, una raccolta di opinioni dei padri della chiesa su alcuni temi fondamentali della dottrina cattolica.

Gli studi si organizzano intorno alla lectio, cioè la lettura e il commento di un testo scritto. Testi per antonomasia sono le Sacre Scritture, i padri, gli auctores, cioè le autorità intellettuali socialmente riconosciute come fondamento del sapere.

Esistono differenti livelli lettura: la lettera del testo (e del mondo), cioè l’interpretazione del senso letterale delle parole; quindi il sensus, cioè il significato che si afferra a una prima interpretazione del testo; infine viene la sententia grazie alla quale si svela il significato più profondo del testo e, con esso, l’intentio auctoris.

Si tratta di tecniche di lettura e interpretazione del testo che portano alla creazione di un genere letterario: la quaestio, la disputa. La disputa segue un andamento in primo luogo drammatico, poi riprodotto nella struttura della pagina scritta. Tale andamento prevede ruoli differenti, incarnati dai diversi attori della lezione, dal magister al semplice studente.

Nelle università il curriculum prevede dapprima lo studio delle arti del trivio (dialettica, grammatica e retorica) e di quelle del quadrivio (aritmetica, astronomia, geometria e musica); dopo aver ottenuto la preparazione di base è possibile scegliere una delle facoltà, cioè gli istituti che concedono la licenza o facoltà d’insegnamento: teologia, diritto e medicina.