Ogni epoca ha i suoi “luoghi del potere”. Nel Medioevo erano le cattedrali con il trono vescovile (la cathedra), i castelli dei feudatari, i palazzi comunali e le case-torri dei ricchi mercanti. A metà del Duecento, una città di rilievo contava 10 mila abitanti. Parigi, la “metropoli” d’Europa, ne aveva 200 mila. A quei tempi la scarsità di buone vie di comunicazione consentiva a signori e comunità di imporre pedaggi per il transito. Gli uomini medievali camminavano o spingevano i loro carretti trainati da asini e cavalli su strade di terra battuta e tortuose, con un tracciato disegnato a seconda delle chiese da visitare e dei mercati da frequentare.
Nella piazza della città si tenevano tutte le grandi manifestazioni pubbliche: assemblee, esecuzioni, spettacoli, processioni, ma anche i mercati. La piazza IV novembre di Perugia è una perfetta testimonianza di questa organizzazione del potere: nel Palazzo dei Priori vi si riunivano i rappresentanti di mercanti e artigiani ed era il simbolo del potere comunale.