Il Palazzo dei Priori e il Comune
Nel 1293 si dette avvio alla costruzione del nuovo Palazzo Pubblico (palatium novum populi) sotto la sovrintendenza di Giacomo di Servadio e Giovannello di Benvenuto. Con l’acquisto, nei primi del XIV secolo, dell’intera area occupata dal Palazzo del Capitano del popolo e, più tardi (1319), della Parrocchiale di San Severo, l’edificio poté espandersi ulteriormente. I lavori dovevano essere conclusi nel 1353 , quando i priori presero dimora nel palazzo. In seguito nuovi ampliamenti furono effettuati fra il 1429 e il 1443 e da ultimo, sul versante meridionale, fra il 1575 e il 1588.
Il Palazzo dei Priori, costruito per accogliere le magistrature comunali e tuttora sede dell’Amministrazione municipale, costituisce uno dei maggiori esempi dell’architettura civile del periodo gotico. Due distinti accessi introducono ai vari ambienti del palazzo. Il primo, in cima alla scalinata su piazza IV Novembre, immette nella Sala dei Notari, maestoso ambiente rettangolare con la volta sostenuta da otto poderosi arconi romanici, interamente decorato con affreschi dell’ultimo decennio del XIII secolo raffiguranti leggende, favole, massime, storie bibliche, stemmi di capitani del popolo e di podestà, restaurati nel 1860 anche a prezzo di pesanti integrazioni e contraffazioni dal pittore perugino Matteo Tassi. Le pitture parietali furono probabilmente eseguite da artisti locali in contatto con la cultura romana e assisiate; per alcune di esse è stato recentemente avanzato il Corso vannucci  nome del Maestro del Farneto (Gedeone e l’Angelo, Mosè davanti al roveto ardente, Inseguimento degli Ebrei da parte degli Egiziani) e per altre (come il Colloquio di Mosè e di Aronne con il Faraone) quello del Maestro Espressionista di Santa Chiara. Ritornati all’esterno, salendo ancora una breve rampa di scale, si giunge alla Sala della Vaccara, antica sede del catasto comunale. Sulla porta in ferro sono visibili le iniziali A.G . (Armarium generale) e la scritta “MCCCXXXVIII GILIUS RUFINELLI ME FECIT“. Il secondo accesso al palazzo è lungo il corso Vannucci , di dove uno splendido portale gotico immette in un grande atrio, notevole struttura gotica con volte a crociera sostenute da robusti pilastri.

Primo piano
Al primo piano una serie di sale, stillate come spazi di rappresentanza e pubblici uffici, presentano decorazioni murali anche di notevole qualità.
Nella sala Rossa, accanto all’appartamento del Sindaco, si trovano affreschi del fiammingo Giovanni Schepers (XVI secolo) e dell’assisiate Dono Doni (XVI secolo), autore della grande pittura parietale raffigurante “La restituzione alla città delle magistrature soppresse dopo la guerra del Sale”.
Nella sala Gialla, già Cappella dei Priori, compaiono vivaci decorazioni manieristiche (XVI secolo) del perugino Mateuccio Salvucci. Affreschi del marchigiano Giovan Battista Lombardelli e del fiammingo Francesco Barca si trovano negli ambienti che ospitano l’ufficio per l’urbanistica. Dipinti di Paolo Brizi sono visibili nella sala Verde, adibita ad appartamento del Sindaco, mentre una lunetta attribuita a Bernardino Pinturicchio si trova nella sala del Consiglio comunale, dove, insieme alla Petra iustitie, sono stati recentemente collocati gli originali bronzei del Grifo e del Leone.

Il Grifo e il Leone
Appartenenti originariamente alla fontana realizzata da Arnolfo di Cambio nel 1281, i due bronzi, da alcuni ritenuti di fattura etrusca, ma in realtà capolavori dell’arte medievale, prima di essere sistemati nel 1301 sul lato breve del Palazzo Pubblico erano collocati all’interno dell’antico Palazzo del Podestà, da cui venivano periodicamente rimossi per essere portati in processione.  

Secondo piano
Al secondo piano è stata sistemata la Galleria Nazionale dell’Umbria, che occupa gli spazi anticamente destinati a residenza dei priori e, a partire dal XVI secolo, ad appartamenti del governatore apostolico. Degna di particolare attenzione è la famosa Cappella dei Priori, le cui pareti furono affrescate (1455-1479) da Benedetto Bonfigli con Storie della vita di San Ludovico da Tolosa e di Sant’ Ercolano.
La Pala dei Decemviri (1495) di Pietro Perugino, era originariamente collocata sull’altare della Cappella dei Priori e fu fra le prime opere confiscate dai francesi nel 1796 e trasportate a Parigi, da cui rientrò nel 1815 per essere collocata nella Pinacoteca Vaticana, dov’è tuttora; la cimasa con l’immagine del Cristo nel sepolcro è nella Galleria Nazionale dell’Umbria.