Dopo 167 anni la preziosa pala della “Madonna della Cintola” è tornata a Montefalco per ricongiungersi al prezioso ciclo degli affreschi che Benozzo Gozzoli realizzò a metà Quattrocento nella chiesa di San Francesco. interno museo

Dal 19 luglio al 30 dicembre il complesso museale di San Francesco ospiterà appunto la mostra “Benozzo Gozzoli. La Madonna della Cintola”.

Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che ha consentito di raccogliere i 60mila euro necessari per il restauro“grazie ad una condivisione del progetto – spiega Tesei nel corso della presentazione dell’iniziativa ai Musei Vaticani – e all’impegno economico di Sistema Museo (gestore del Museo di San Francesco), dei Lions Club di Foligno e soprattutto del Consorzio Tutela Vini di Montefalco“, che ha raccolto il 50% della somma.

Il capolavoro rinascimentale torna così dopo 167 anni a Montefalco, dove era stato dipinto nel 1450 da Benozzo Gozzoli per l’altare maggiore della chiesa di San Fortunato. Il comune umbro l’aveva donato a Papa Pio IX nel 1845 in cambio del titolo di città. “Un prodigio di azzurro e oro – spiega Paolucci – la cui fase di pulitura (realizzata dal laboratorio di restauro dei Mumadonna cintolasei Vaticani, ndr) è già conclusa e grazie alla quale vediamo la pala così come è arrivata fino a noi”.

“Una delle immagini più belle della ‘Madonna della cintola’ – racconta Paolucci – ce l’ha data lo storico dell’arte Bernard Berenson, quando afferma che Benozzo sembra che abbia dimenticato il Paradiso celeste che gli aveva insegnato il suo maestro, il Beato Angelico, per raccontare quel paradiso che è il lembo di terra compreso tra Montefalco e Assisi. Tutta la bellezza di questa parte d’Italia – aggiunge il direttore dei Musei Vaticani – sta in quest’opera che è un capolavoro del Rinascimento e rappresenta, come meglio non si potrebbe, la visione artistica di quell’epoca. Inoltre risponde ai dettami di Leon Battista Alberti, secondo il quale una pala d’altare doveva essere semplice, quadrata, costruita in modo impeccabile e dipinta in un prodigio di colori”.