LA FESTA: COS’ERA

La “festa della Frasca” era una tradizione contadina tipica di diverse zone rurali dell’Umbria centrale, legata al periodo della raccolta e lavorazione delle olive.
Una volta terminata la fase della raccolta si celebrava la cosiddetta “buonfinita”, allestendo sulle aie dei casali rurali delle feste improvvisate addobbando con piccoli doni, destinati in genere al padrone o al “caposcala” (il coordinatore degli operai), un tralcio di olivo (chiamato in dialetto umbro “la frasca”).
Intorno alla pianta addobbata si raccoglievano per la festa tutti i protagonisti della raccolta. Al suono degli organetti si ballava il “salterello”, si recitavano stornelli, accompagnati dal vino generoso e si degustavano i piatti semplici della cucina contadina.
Per vestire l’olivo a festa si utilizzavano gli oggetti più svariati, dai nastri colorati alla frutta, caramelle e piccoli giochi per i  bambini, compresi i piccoli doni per i festeggiati, come ad esempio calze o cravatte.
A Giano dell’Umbria tale tradizione è rimasta viva fino alla fine degli anni 50. A partire dal 1996 il Comune di Giano l’ha rievocata all’interno della manifestazione “Le Vie dell’Olio”, che si tiene ogni anno alla fine di novembre.

LA FESTA: COS’E’

Oggi la festa della Frasca viene rievocata con una sfilata che attraversa le vie del piccolo borgo medievale di Giano dell’Umbria.
Un carro, tirato dai buoi, trasporta la “frasca” addobbata fino alla piazza principale del paese, accompagnata dai coglitori in abiti d’epoca come il “guazzarone” (una sorta di tunica che veniva utilizzata per ripararsi dall’umidità, dalla nebbia e dai rigori invernali frequenti in epoca di raccolta) e con strumenti originali (come i rastrelli di legno e il “cojituio”) e da un gruppo folkloristico che rievoca i canti e le danze della tradizione contadina umbra.
In piazza del municipio si concentra tutta la festa con degustazioni gratuite della tradizionale “bruschetta” con l’olio novello e di altri prodotti tipici, come le frittelle di pane e i dolci, il tutto accompagnato dall’ottimo vino delle colline gianesi.