La Festa

La Festa di Calendimaggio dura tre giorni. Per alcuni decenni la data è stata sempre la stessa: dal 29 aprile al primo maggio, così come la tradizione del Calendimaggio medievale imponeva. Poi, da ormai diversi anni, si è deciso di celebrare la Festa in una data fluttuante, per evitare la coincidenza con altre celebrazioni laiche.
Per cui il Calendimaggio si svolge nei primi giovedì, venerdì e sabato di maggio che non comprendano il primo maggio.

Inizia la Festa

Il Calendimaggio ufficialmente inizia con il banditore che, accompagnato da alabardieri e tamburini, dichiara l’inizio della Festa. Questo avviene nella tarda mattinata del giovedì. Nel pomeriggio dello stesso giorno, prima di incontrarsi nella piazza del Comune, le due parti partecipano alla “Benedizione dei Vessilli”, che per la Parte de Sotto ha luogo nella Basilica di San Francesco, mentre per la Parte de Sopra nella Cattedrale di San Rufino. Si tratta di cerimonie religiose molto brevi ma sentite, alle quali non partecipa sempre una gran quantità di costumanti, ma di fatto è l’ultimo momento intimo che le parti vivono prima di cominciare la sfida.
Per questo è avvertibile un’atmosfera di tensione e di commozione insieme. Inoltre, la “Benedizione dei vessilli” è l’unico momento religioso di una Festa assolutamente profana. Dopodiché si va in Piazza del Comune per “La consegna delle Chiavi”.

Consegna delle Chiavi
La “Consegna delle Chiavi”, un atto simbolico con il quale il Sindaco della città  offre al Maestro de Campo la potestà giudiziaria per il periodo della manifestazione. A conclusione della cerimonia le due parti danno avvio alla sfida con la lettura dei due bandini. È il primo atto di una tenzone che si protrae per tre intense giornate.

Madonna Primavera
L’elezione di Madonna Primavera avviene, dopo le sfilate dei cortei delle Parti, a seguito di tre gare di forza ed abilità fra rappresentanti di Parte de Sopra e Parte de Sotto.
Si tratta del tiro della fune, la corsa con le tregge, il tiro con la balestra. La Parte che avrà vinto almeno due delle tre competizioni, potrà eleggere fra le sue cinque Madonne, la regina della Primavera.
Questa elezione ha luogo tramite una gara fra arcatori. Ogni Madonna viene abbinata, a sorte, ad un arcatore. Sarà eletta colei abbinata all’arcatore che avrà totalizzato il punteggio più alto. La Parte che elegge Madonna Primavera acquisisce la possibilità di rappresentare per prima le scene nell’edizione successiva.

Le Scene
Il protocollo parla di rievocazioni di vita medioevale, anziché di “scene”. In realtà non si “rievoca”, semmai si “evoca”, ma è ancor più giusto dire che si “vive”, una notte di Medioevo.

Ogni Parte organizza questo veridico salto nel passato, in un brano di città di propria pertinenza.
Sono ammesse a partecipare alle scene soltanto persone in abiti medievali, appartenenti della Parte di turno.

Corteo del giorno
La gente di Assisi li chiama “sfilate”.
Di fatto non sono solo cortei e sono molto più di sfilate in costume. È la manifestazione che più delle altre, nell’ambito del Calendimaggio, concretizza la sfida fra le due Parti.
Durante i cortei del giorno si raccontano storie e vicende, spesso fantastiche, ma pur sempre attinte a modelli narrativi medievali in un alternarsi di effetti scenografici, coreografici e azioni teatrali.


Bandi di sfida
La lettura dei “bandi di sfida”, alla fine dei cortei,è l’occasione per colpire verbalmente l’avversaria con le armi dell’ironia, del sarcasmo.



Corte della sera
Le Parti si sfidano di nuovo in Piazza del Comune attraverso cortei caratterizzati da fuochi e dolci atmosfere che recano con sé la sottile mestizia per la fine del sogno. D’altra parte cresce la trepidazione per l’avvicinarsi della sfida canora e dell’assegnazione del Palio.

 

La sfida canora
Dopo i cortei della notte, la sfida canora. I cori delle due Parti si alternano nella conchiglia appositamente montata per garantire una migliore diffusione acustica ed eseguono tre brani a testa.
Il primo brano detto “di sfida” è comune delle due Parti. Gli altri due vengono liberamente scelti da ciascuno dei cori.


Il verdetto finale
Conclusa la sfida canora i partaioli frementi aspettano in Piazza il responso dei giurati, riuniti presso gli uffici del Comune nel palazzo del Capitano del Popolo.
Il Maestro de Campo declama la fatidica frase:

“Popolo de Ascesi noi Maestro de Campo, avvalendoci dei pieni poteri conferitici, udito lo parere dell’eletto collegio dei giudici ai quali abbiamo demandato lo compito di indicarci quale delle due parti abbia raggiunto maggior lode nella cavalleresca contesa per lo saluto alla nascente Primavera, mentre esprimiamo alle Parti  la nostra incondizionata riconoscenza per l’alta prova morale e civica espressa in questa contesa, degna delle più nobili tradizioni della nostra città, assegnamo lo Palio de Calendimaggio alla parte de …..”

La piazza gremita, ascolta in silenzio sacrale…