La Sacra rievocazione pasquale del Cristo morto risale al 1300 ed è collegato ai movimenti laici penitenziali dell’epoca che, a Gubbio, si articolarono in confraternite ed ebbero un seguito numeroso. Oggi la Processione è curata dalla Confraternita della Chiesa di santa Croce della Foce. La processione attraverserà la città, per le vie del centro storico, accompagnata dal miserere (di cui vi proponiamo il testo in seguito) un canto penitenziale ricevuto per tradizione orale.

Annunciata da una Quaresima di cori del Miserere in notturno salmodiare (invero molto suggestivo).
Precedono i simboli della passione seguiti dai protagonisti: il Cristo morto (scultura lignea del ‘600), sotto un baldacchino barocco e Maria Addolorata a loro volta seguiti a loro volta dai cantori del Miserere, i Sacconi e dal fiume del popolo fedele.
Una fiaccolata nei maggiori monumenti cittadini aumenta la suggestiva scenografia, veramente toccante.
La superba manifestazione di fede e folklore è totalmente partecipata dal popolo eugubino e, come tutte le altre, da tanti turisti, soprattutto stranieri.

– Miserere –

1 Miserere mei, Deus, * secundum magnam misericordiam tuam.
   Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia.

2 Et secundum multitudinem miserationum tuarum, * dele iniquitatem meam.
   Nella tua grande bontà cancella il mio peccato.

3 Amplius lava me ab iniquitate mea: * et a peccato meo munda me.
   Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.

4 Quoniam iniquitatem meam ego cognosco: * et peccatum meum contra me est semper.
   Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

5 Tibi soli peccavi, et malum coram te fecit: * ut iustificeris in sermonibus tuis, et vincas cum judicaris.
   Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto; perciò sei giusto quando parli,       retto nel tuo giudizio.

6 Ecce enim, in iniquitatibus conceptus sum: * et in peccatis concepit me mater mea.
   Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre.

7 Ecce enim, veritatem dilexisti: * incerta et occulta sapientiae tuae manifestasti mihi.
   Ma tu vuoi la sincerità del cuore e nell’intimo m’insegni la sapienza.

8 Asperges me hyssopo et mundabor: * lavabis me, et super nivem dealbabor.
   Purificami con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve

9 Auditui meo dabis gaudium et laetitiam: * et exultabunt ossa humiliata.
   Fammi sentire gioia e letizia, esulteranno le ossa che hai spezzato.

10 A verte faciem tuam a peccats meis; * et omnes iniquitates meas dele.
     Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.

11 Cor mundum crea in me, Deus: * et spiritum rectum innova in visceribus meis.
     Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.

12 Ne proicias me a facie tua: * et spiritum sanctum tuum ne auferas a me.
     Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.

13 Redde mihi laetitiam salutaris tui: * et spiritu principali confirma me.
     Rendimi la gioia di essere salvato, sostieni in me un animo generoso.

14 Docebo iniquos vias tuas: * et impii ad te convertentur.
     Insegnerò agli erranti le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.

15 Libera me de sanguinibus, Deus, Deus salutis meae: * et exultabit lingua mea justitiam tuam.
     Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza, la mia lingua esalterà la tua giustizia.

16 Domine labia mea aperies: * et os meum annunziabit laudem tuam.
     Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.

17 Quoniam si voluisses sacrificium, dedissem utique: * olocaustis non delectaberis.
     Poiché non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti.

18 Sacrificium Deo spiritus contribulatus: * cor contritum, et humiliatum, Deus, non despicies.
     Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.

19 Benigne fac, Domine, in bona voluntate tua Sion: * ut edificentur muri Jerusalem.
     Nel tuo amore fa grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.

20 Tunc acceptabis sacrificium justitiae, oblationes, et holocausta; * tunc imponent super altare tuum vitulos.
     Allora gradirai i sacrifici prescritti, l’olocausto e l’intera oblazione, allora immoleranno vittime sopra il tuo altare.