Questo volume si pone come raccolta di alcuni studi aventi come scenario un ambito geografico ristretto, quale è l’area umbro-marchigiana. Tale “ristrettezza” territoriale è compensata da almeno due “qualità”: 1) la vitalità delle città della zona considerata che tutte si impongono al tempo dell’ età “dei Comuni”; 2) la quantità e la varietà di fonti archivistico-documentarie disponibili.

Scopo di questa specifica indagine è stato quello di individuare la presenza delle donne “comuni”. Le donne che in qualche modo hanno assunto una veste religiosa sono state e sono studiatissime: si pensi al cosidetto “movimento religioso femminile” ed all’attenzione per sante e beate. In questo volume invece l’interesse è stato rivolto alle non-sante, alle non-religiose, cioè appunto alle donne “comuni”, alle laiche “normali”.

Dalla lettura analitica di una vasta mole di documenti (atti privati) sono emersi una quantità di dati storicamente significativi circa il numero delle donne attive/attrici attraverso i secoli dall’XI al XIII (tra alto e pieno Medioevo); i loro tipi di azioni giuridiche (compre, vendite, donazioni, enfiteusi, ecc.); la loro situazione e condizione sociale; i loro legami familiari; le diverse aree di influenza giuridico-legislativa (area romanica/area longobarda); la loro più o meno accentuata capacità giuridica di disporre di beni.

 

Donne nel Medioevo.

Ricerche in Umbria e dintorni.

A cura di Giovanna Casagrande

Morlacchi Editore; Perugia; 2005; pag. 193.