LA NARNIA DI LEWIS E NARNI


 

In realtà Lewis era un profondo conoscitore della cultura italiana e la sua formazione di assistente universitario ad Oxford e professore a Cambridge, lo avevano portato a leggere e studiare a fondo i grandi classici della letteratura .
È possibile che Lewis abbia letto almeno sette riferimenti alla Narnia romana in Italia, nei testi della letteratura latina. Quindi il nome Narnia dato ai libri fantastici di Lewis era sicuramente una città italiana posta sulla viaFlaminia ed estremo baluardo posto alla difesa di Roma.
Questo fatto è ulteriormente avvalorato da uno dei maggiori biografi di Lewis , cioè da Walter Hooper, che oltre ad essere in possesso di una cartina d’Italia su cui Lewis aveva studiato e sottolineato i percorsi delle strade consolari che da Roma portavano al nord, dice espressamente che questa cartina gli è stata data personalmente dallo scrittore e lo stesso Lewis ha detto a Hopper, dandogli tale documento, che da tale fonte aveva tratta il nome della magica terra di Narnia. Tale mappa è tratta dall’atlante “Murrey’s Small Classical Atlas” (1904) .
Si esplorano inoltre altre ipotesi sulla riscoperta di una villa romana probabilmente appartenuta a Pomea Celerina, suocera di Plinio il giovane, in un luogo incantato in cui l’acqua è miracolosamente di un azzurro intenso (in località ‘Le Mole’) una piccola oasi nel fiume dove gli inglesi con il Grand Tour ammiravano il maestoso Ponte di Augusto e la Cascata delle Marmore. Molte le possibili suggestioni e analogie con il mondo di Narnia dei libri di C.S. Lewis tutte da scoprire, ma certe e presenti sul territorio; come il grande arco di pietra, il lago dalle acque azzurre, la tavola di pietra, la grande cascata, il grifo, il leone e i molti armadi della fantasia.

“Narnia e Narni. Dalla storia al fantastico” è il titolo del libro di Giuseppe Fortunati (Heos Editrice). L’autore spiega quale sia stata la preparazione culturale che ha spinto Clives Staples Lewis a scrivere “Le Cronache di Narnia” (da cui è stato tratto l’omonimo film della Disney da Natale in visione in tutto il mondo) e perché abbia scelto di dare il nome “Narnia” alla città fantastica, luogo centrale della sua saga imperniata nell’eterna lotta del bene contro il male. Narnia non è altro che il nome latino dell’odierna Narni in provincia di Terni.

In questo suo libro, Fortunati, narnese doc, non solo racconta come Lewis, si sia documentato su Narnia, ma è andato anche a consultare le sue stesse fonti latine (Plinio il Vecchio, Plinio il Giovane, Tacito, ecc.).
Ed ecco così riemergere il ruolo svolto dalla Narnia romana durante le guerre puniche, in quanto sede di un probabile grande cantiere navale per la costruzione delle triremi, e più avanti la Narnia del Gattamelata e dei podestà di origine narnese chiamati a governare la Firenze rinascimentale.