In una collina su una dorsale alle falde del Conero è un paese in bella posizione con panorami aperti, luminosi, mediterranei. La sua origine medievale, i reperti di una antica civiltà italica, le testimonianze dell’arte nelle chiese, un giardino famoso in una villa gentilizia ne fanno un centro interessante e caratteristico.
Il sito, abitato sin dall’epoca neolitica del III millennio a.C., ha restituito reperti piceni, datati tra fine del IX ed il III secolo a.C., provenienti da un centinaio di tombe.
La vita medievale del paese si è sviluppata dentro il castello protetto dalle mura all’interno delle quali hanno trovato riparo chiese, conventi ed abitazioni.
La piazza è il centro della comunità. Conduce alla Chiesa di S. Francesco che si fregia di un portale del 300 e di un interno barocco.
Al centro la Chiesa di S. Faustina, restaurata da Carlo Maratta, pittore di notevole qualità nato a Camerano nel 1625, ha una tela di scuola marattiana ed un medaglione in marmo con l’effigie della moglie del pittore.
Il turismo collinare e termale costituiscono opportunità del luogo. Ne sono un esempio le Terme dell’Aspio.

Assai numerose, scavate nell’arenaria e anche comunicanti percorrono il sottosuolo del centro  storico con andamento  labirintico. A lungo si è ritenuto che fossero i resti di antiche cave arenarie o  addirittura luoghi per conservare il vino. Ma le esplorazioni, le interpretazioni effettuate e i percorsi turistici, che hanno reso queste grotte oggi fruibili, hanno svelato la  presenza in quasi tutti gli ambienti di abbellimenti architettonici, bassorilievi e  particolari decorativi che poco si addicono a cave arenarie o a semplici locali di deposito: volte a cupola, a vela, a botte, sale circolari e colonne  particolare gusto architettonico, decorazioni con fregi, motivi  ornamentali e simboli religiosi costituiscono una delle costanti dell’intero percorso. Svelano agli occhi spesso attoniti del visitatore un paese sotterraneo quasi fiabesco ricco di  fascino, una Camerano segreta in cui trovano concretezza storia e leggenda.  L’interpretazione oggi più plausibile è quella di un uso abitativo,  rituale, e difensivo anche non molto remoto visto che 1944,  l’intero sistema ipogeo venne adibito a rifugio per la  popolazione
contro i bombardamenti.
 


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