La cera è il prodotto di secrezione delle ghiandole addominali dell’ape operaia, per il quale si richiede una supernutrizione di miele, in effetti per ogni grammo di cera prodotto ne sono consumati 7-10 di miele. Con la cera prodotta le api edificano le strutture interne dell’alveare, i favi. Appena secreta si presenta sotto forma di piccole scagliette incolori, spetta poi alle api operaie costruttrici plasmare con le mandibole il materiale per arrivare alla forma voluta. Per separare la cera dal miele e dalle altre sostanze che compongono il favo (bozzoli e residui dell’allevamento delle larve), è necessario un processo di estrazione che si basa sulla fusione della cera. Una delle tecniche più usate, soprattutto nei luoghi in cui il clima è generalmente caldo, consiste nell’utilizzo di una sceratrice solare, una cassa vetrata nella quale la cera fonde per azione del riscaldamento solare e cola in apposite vaschette. Lo stesso processo può avere luogo con l’impiego di specifiche caldaie a vapore o altre tecniche più artigianali. Il prodotto ottenuto in seguito a tali operazioni di estrazione è la cera vergine, caratterizzata da un odore leggermente aromatico, risulta untosa al tatto, morbida al calore della mano e di un colore variabile che va dal giallo chiaro al rosso bruno. 

Le varietà di cera più pregiate sono quelle più chiare. Questo materiale proprio per le sue peculiarità trova impiego nella realizzazione di svariati prodotti ed è largamente utilizzato anche nel settore farmaceutico e di cosmesi.

La storia della candela 

La nascita della candela risale al IV-V secolo a.C. e la sua invenzione è attribuita ai greci. Questa innovazione assunse da subito un ruolo fondamentale nella vita dei popoli antichi. Oltre alla straordinaria rilevanza del suo effetto principale, quello di produrre luce, si aggiunse un non secondario significato simbolico di protezione e di salvezza dalle forze oscure e misteriose. La luce della candela divenne da subito simbolo della fede ed in seguito con il cristianesimo ebbe rapida diffusione.

I diversi sistemi produttivi   

Esistono molteplici tecniche per la realizzazione di candele di cera, cerchiamo di comprendere i meccanismi alla base dei sistemi produttivi più impiegati.

IL COLAGGIO: la cera calda e fusa viene versata in uno stampo e verrà estratta una volta raffreddata. Questo sistema è quello utilizzato anche manualmente a livello artigianale ed artistico e nel “fai da te”. Le candele così ottenute possono essere successivamente rifinite con l’impiego di colori e vernici.

L’IMMERSIONE: degli stoppini a piombo vengono collegati a dei telai che verranno successivamente immersi per più volte in vasche contenenti cera fusa. Ad ogni immersione la candela aumenta il suo diametro e una volta raggiunto lo spessore desiderato il telaio passa in una trafila riscaldata che renderà la candela perfettamente cilindrica e liscia.

IL TIRAGGIO: meccanismo simile a quello dell’immersione ma in questo caso lo stoppino rimane sempre all’interno della vasca contenente la cera fusa ed è mosso da due rulli in movimento rotante continuo. Grazie al movimento che lo sposta, lo stoppino aumenta di spessore e una volta raggiunte le dimensioni desiderate passerà in una trafila per il perfezionamento della superficie della candela.

IL RIEMPIMENTO: la cera fusa viene colata in vasetti e stampi vari. Dopo il colaggio i vasetti vengono disposti in un tavolo mobile per il raffreddamento.