Provincia: Terni
Comprensorio: Ternano
Nome abitanti: Ferentillesi 
Comune
Tel. 0744780521

 


Una gola attraversata dal fiume Nera con due castelli posti sui pendii e i cui borghi, Matterello, sulla sponda destra, e Precetto, sulla sponda sinistra, costituiscono insieme il caratteristico borgo medioevale di Ferentillo, così si presenta la cittadina. 

Di probabili origini longobarde (VIII sec.) il nome “Ferentillo” deriva da “quelli di Ferento”, così gli abitanti del luogo chiamavano i coloni e i soldati venuti al seguito del re longobardo Liutprando, giuntovi nel 742 nel corso della guerra con il Duca di Spoleto. I due castelli, e le fortificazioni del luogo, risalgono al 1200 e rientravano nella strategia militare di difesa della già esistente Abbazia di Ferentillo.

Questa fu fondata nel VI secolo nello stesso luogo dove vissero due eremiti Siri: Giovanni Lazzaro. La tradizione narra che i due vivessero in una grotta, seguendo le regole di San Basilio e che, alla morte di Giovanni, Lazzaro implorò Dio di alleviare la sua tristezza. Era quello il periodo in cui a Spoleto regnava Faroaldo II (703) il quale in sogno aveva incontrato San Pietro che lo invitava a costruire un monastero nel luogo in cui avesse incontrato un eremita di nome Lazzaro. Ed un giorno, durante una battuta di caccia in Valnerina, Faroaldo incontrò proprio l’eremita e, come aveva promesso in sogno, fece erigere in quel luogo l’abbazia. Nel 1190, quindi, Ferentillo (come da documenti dell’epoca) con lerocche di Loreno, Borsino, San Pietro e Rocca di Sasso, rappresentava un potente schieramento difensivo a protezione dell’abbazia, al cui comando era l’abate Transarico, feudatario del Duca di Spoleto.

Nel 1217 con l’incorporamento anche dei castelli di Sirone, Sacrato ed un cospicuo territorio da amministrare, l’abbazia di Ferentillo raggiunse il suo massimo splendore. Nel 1300 papa Bonifacio VIII, in seguito ai continui disordini e ribellioni dei castelli dell’abbazia di Ferentillo, tolse la giurisdizione di questi territori all’abbazia e li affidò al Capitolo Lateranense (cioè sotto il diretto controllo della Chiesa), che li gestì fino al 1407. In quell’anno per garantire la difesa dei confini controLadislao, figlio di Carlo III di Durazzo, che aveva già invaso i territori del Piceno, la Chiesa affidò la giurisdizione civile al duca di Spoleto, mantenendo per sé quello spirituale.

Nel 1415 il feudo passò sotto il dominio della famiglia Trinci e nel 1515 al principe Lorenzo Cybo ad eccezione dell’abbazia, che nel 1477, per volere di Sisto IV, era stata data ad un rappresentante dei baroni Ancajani di Spoleto. I Cybo fecero del feudo di Ferentillo un piccolo Stato, dotandolo nel 1563 di uno Statuto, composto da cinque libri (Statutum Status Ferentilli), a firma diAlbericus Cybus.I Cybo governarono il feudo fino al 1730, quando Alderano Cybo vendette il feudo al duca Nicolò Benedettied ai Montevecchio di Fano. Nel 1860 con l’unità d’Italia Ferentillo divenne uno dei comuni d’Italia, dopo essere stato dal 1847 luogo di confine fra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli.

Sulla sponda destra del Nera sorge il borgo e castello di Matterello, con la sua rocca seicentesca, costituita da un alto mastio a pianta quadrata e dalle mura, che da qui partono, fino a raggiungere il borgo. A Matterello troviamo anche la chiesa di Santa Maria (XIII sec.), restaurata nel XVI sec., al cui interno sono custoditi numerosi affreschi, un tabernacolo dell’olio santo del 1489, un dipinto del XVI sec., posto dietro l’altare maggiore ed un organo del ‘700. Sulla sponda sinistra del Nera invece sorge il borgo e castello di Precetto.

Dell’insediamento originario rimangono ben conservate le mura perimetrali, merlate alla guelfa, con le torri di guardia ed il borgo che si protende sul Nera, posto accanto la chiesa di Santo Stefano (XV sec.). Questa costruzione, realizzata su due piani, è composta al piano terreno da una cripta trecentesca con affreschi del XV secolo e custodisce alcune mummie. Il piano superiore invece è di impianto cinquecentesco e custodisce un fonte battesimale del 1557, un presepio ed un affresco del 1557 della scuola di Jacopo Siculo; l’orologio visibile sulla facciata è invece del XVIII secolo. Sempre a Precetto da vedere, la chiesa della Madonna del Gonfalone (1702) fatta edificare da Odoardo Cybo e al cui interno è possibile ammirare stucchi e tele del XVI-XVIII secolo. 

Poco distante da Ferentillo sorge la già citataabbazia di San Pietro in Valle (VIII sec.). La chiesa, ad una navata e tre absidi, è affiancata da un maestoso campanile romanico. Al suo interno custodisce affreschi di scuola Umbro-Romana del XII sec. raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento, affreschi del XIII-XIV-XV sec., un notevole cippo votivo in calcare, frammenti e sarcofaghi romani ed altri frammenti scultorei di varie epoche.

All’interno di un bel chiostro, a cui si accede attraverso un portale del XI-XII sec. ornato di sculture raffiguranti i SS. Pietro e Paolo, troviamo invece un’ara circolare in marmo con bassorilievi si satiri scalpellati a mano.

L’abbazia (ad eccezione della chiesa) è oggi proprietà privata.