Provincia:
Terni
Comprensorio: Ternano
Nome abitanti: Narnesi
Comune
www.comune.narni.tr.it
 

 

 

Nel 209 a.C. Narni rifiutò l’ordine di Roma di inviare soldati e denaro per combattere Cartagine. Per questo fu distrutta una prima volta. Prima di una lunga serie. Narni è stata poi sempre ricostruita nella stessa località. In epoca barbarica subì le vicende della guerra greco-gotica e, nel 545-546, il saccheggio di Totila. Guastaldato lombardo, Narni sposò la causa di Ottone I di Sassonia su mediazione del suo vescovo, ormai papa, Giovanni XVII. Appartenuta per un breve periodo alla contessa Matilde, nel 726 fece nuovamente parte dei domini della Chiesa.

Dall’ XI secolo inizia ad aumentare in ricchezza e potenza fino a ribellarsi, nel 1112, al Papa Pasquale II. Nel 1167 insorse contro il Barbarossa. L’insubordinazione le costò, nel 1174, una feroce repressione inflittagli dall’ Arcivescovo Cristiano di Magonza, cancelliere del Barbarossa. Nel 1242, essendo Narni prevalentemente legata alla fazione Guelfa, si alleò con Perugia e Roma contro l’Impero. Nel secolo successivo venne inclusa nella riconquista, da parte del cardinale Albornoz, del patrimonio papale.

Nel 1373 venne infeudata agli Orsini ai quali ritornò nel 1409. Nel XV secolo venne occupata da Ladislao, re di Sicilia, per essere ben presto riassorbita nuovamente dalla Chiesa, per merito di Braccio da Montone. La data del 15 luglio 1527 segnò una svolta decisiva nella storia di Narni. Le truppe di Carlo V, composte da micidiali soldataglie Spagnole e dai Lanzichenecchi Tedeschi, misero a ferro e a fuoco la città che perse così tutto il suo antico splendore. Anche i Ternani, approfittando della situazione, sferrarono i loro colpi per sfogare sui Narnesi un odio a lungo represso.

La ricostruzione le farà acquistare una fisionomia caratteristica delle città pontificie del 600-700. Nel 1789 entrò a far parte della Repubblica Romana; nel 1831 si unì alla rivolta contro Gregorio XVI e nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia. 


Per  approfondimenti segnaliamo il sito

www.brunorosatinarnia.it