Provincia:
Perugia
Comprensorio: Perugiano
Nome abitanti: Torgianesi
Comune
www.comune.torgiano.pg.it

 

Posto su una collina, estrema propaggine dei Monti Martani, a dominio della confluenza del fiume Chiascio con il Tevere, Torgiano deve molto probabilmente l’origine del suo nome a questi due fiumi che qui confluiscono: “Turris Amnium” (cioè Torre dei fiumi) che trova conferma in una altro nome attribuitogli, “Trausan” derivato dalla lingua longobarda che significa grande fossa (riferita al bacino di raccolta delle acque). Il suo territorio, già abitato in epoca romana, come ci tramanda lo storico Ciatti, che nei pressi scopri vestigia di una villa romana, fu in seguito occupato dai Goti e poi dai Longobardi di Agilulfo. Nel Medioevo, assoggettata a Perugia, fu da questi fortificata con la costruzione nel 1276 di un Castrum (castello) eretto sui resti di un insediamento romano (distrutto dai Goti) a presidio di uno dei più importanti ponti che erano sul fiume Tevere: quello di Pontenuovo. Il ponte, anch’esso costruito nel 1276 per volere di Perugia, servì per facilitare i collegamenti con la via Amerina, ed i lavori di costruzione furono affidati, data la sua importanza, a Fra’ Bevignate, noto tecnico ed architetto perugino, direttore dei lavori anche della Fontana Maggiore di Perugia. L’estrema vicinanza con Perugia portò sempre Torgiano a gravitare nella sua orbita seguendone da vicino le vicende storiche e politiche; vicinanza che non impedì, comunque, a città come Todi, Assisi o Foligno di cercare di impossessarsene. Nel 1500 il castello subì il saccheggio da parte dell’esercito del duca Cesare Borgia, detto il Valentino, e pochi anni dopo divenne feudo dei Baglioni di Perugia.

Nel 1540, al tempo della “Guerra del Sale” (tra Perugia e lo Stato Pontificio), alla fine della quale Perugia sarà assoggettata definitivamente alla Chiesa, il castello di Torgiano fu teatro di un memorabile quanto cruento scontro tra le armate pontificie guidate da Pierluigi Farnese e quelle baglionesche capeggiate da Ascanio Della Corgna e Andrea d’Arezzo che resistettero a lungo agli attacchi nemici.

Nel 1797 la cittadina subì l’occupazione francese e fu ricompresa nel circondario di Deruta ma, riconquistata dallo Stato Pontificio vi rimase fino al 1860, anno in cui entrò a far parte del Regno d’Italia.
Nel centro storico, ancora cinto da parte delle mura del XIII sec. con una Torre recentemente restaurata, si trova la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, completamente ricostruita nel XVIII sec. sui resti dell’antica chiesa del XIII-XIV sec.. La facciata è caratterizzata da elementi in cotto e da un massiccio campanile a pianta quadrata; l’interno, a navata unica, custodisce una tela di F. Pellegrini del XVI sec. (seguace di Federico Barocci) raffigurante una “Pietà“, di provenienza del vicino Oratorio della Misericordia; un dipinto del XIX sec., lo “Sposalizio della Vergine“; una tela effigiante la “Pentecoste“, del XVI sec., e quattro altari in stucco dorato. Nelle immediate vicinanze l’Oratorio Della Misericordia (ex chiesa della Morte) esistente già dal 1587 e restaurato nel 1775. Proseguendo sulla via principale, in fondo a sinistra, è ubicato il bel Palazzo Graziani – Baglioni del 1596, con un antico giardino, affreschi di Paolo Brizzi; il palazzo è anche sede dell’importante Museo del Vino (MUVIT). Il museo, inaugurato nel 1974 per iniziativa dell’Azienda Vinicola Lungarotti, su idea  e realizzazione di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, custodisce oggetti connessi alla produzione, al commercio e al consumo del vino dell’antichità ai tempi nostri. Qui in venti ambienti del palazzo, si può apprendere la storia della vite e del vino in un susseguirsi armonico di documentazioni che vanno dalle raccolte archeologiche (dal III millennio a.C. all’età tardo romana) a quelle di ceramica (dal Medioevo all’età contemporanea), antichi testi a stampa e manoscritti di argomento prevalentemente enologico, a preziose incisioni e disegni, alla visualizzazione di antichi strumenti come un torchio a trave del XVIII sec., imbottigliatrici in legno, attrezzi utilizzati nei campi e in cantina che fanno ben comprendere l’importanza storico-antropologica, prima che etnologica, della vinificazione. In questo suggestivo ambiente, curato dalla dottoressa Maria Grazia Marchetti, si potranno ammirare, altresì, importanti opere d’arte quali: un piatto in ceramica del 1528 di Mastro Giorgio (Giorgio Andreoli), una Testa di Bacco in terracotta invetriata di Girolamo della Robbia, anfore vinarie romane, un corredo funerario etrusco ed altri interessanti reperti. Proseguendo incontriamo l’Oratorio di Sant’Antonio che custodisce un affresco del XVI sec., effigiante “Madonna con Bambino“, recentemente restaurato. Sulla via parallela è situato il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO), il secondo polo museale, nato sempre per iniziativa della famiglia Lungarotti. Aperto al pubblico nel 2000, il museo è ambientato in un nucleo di abitazioni di epoca medievale, che furono già sede di un frantoio, all’interno delle mura castellane del borgo. Il recupero degli ambienti, ad opera dell’Architetto Isabella Gasparro, ha teso a valorizzarne l’origine medievale, evidenziata dalla tessitura della facciata, caratterizzata dai bei conci in pietra locale, dal portone trecentesco e dalla piccola porta rialzata (la porta del morto) che segnava gli accessi ai piani superiori. In undici sale racconta la storia dell’antichissima pianta dell’olivo e del prezioso prodotto estratto dal suo frutto, l’olio, documentandone origini, mitologia, usi e consumi nei diversi ambiti. Dagli attrezzi utilizzati per la raccolta delle olive e l’estrazione dell’olio, alle collezioni d’arte, tra cui una particolare raccolta di lucerne a olio che da età preclassica giunge ai giorni nostri, e testimonianze archeologiche di notevole interesse. Altre chiese che meritano una visita a Torgiano sono la chiesa di Santa Maria del Castello, posta dietro il Palazzo Baglioni, sulla via parallela, e la chiesa della Madonna dell’ Ulivello che custodisce pregevoli tele del XVI e XVII sec.. Uscendo, direzione Perugia, incontriamo subito dopo una maestosa ed isolata torre: la Torre Baglioni, costruita nel XIII sec., recentemente restaurata, riportata alle sue caratteristiche originarie ed eretta a simbolo di Torgiano. Appare anche nello stemma comunale e in futuro è previsto di adibirla ad osservatorio astronomico.