Sabato 1 agosto 2015, alle ore 18.30, presso la Chiesa della SS. Annunziata del borgo medioevale di Postignano (PG) si terrà,

con ingresso gratuito, una conferenza della storica e giornalista

Lucetta Scaraffia  dal titolo “Umbria: all’origine di monasteri e conventi”.lucetta

A seguire, sarà presentato il suo volume “Andar per monasteri” edito dalla Società Editrice il Mulino.

Lungo la penisola, monasteri medievali, costruiti come fortezze, hanno difeso civiltà, accolto pellegrini, celebrato la grandezza di dinastie aristocratiche. Ci sono poi monasteri rinascimentali e barocchi, e anche edifici nuovi che testimoniano della recente rinascita monastica. Da Novalesa a Camaldoli, da La Verna a Subiaco e Praglia, da Rosano a Campello, a Grottaferrata: l’itinerario si snoda fra luoghi storici e luoghi recenti del monachesimo italiano, tutti animati da una vita spirituale autentica. Un richiamo forte, una atmosfera di raccoglimento e una promessa di elevazione interiore, capaci – come a Bose – di attrarre anche persone che non si riconoscono nella fede. Ancora oggi i monasteri – come secoli fa – ci regalano l’esperienza del silenzio, che sanno trasmettere anche solo con la conformazione degli spazi, con la scansione della giornata che si svolge secondo ritmi millenari.

Lucetta Scaraffia è docente di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza».

Storica e giornalista, è editorialista de «Il Messaggero» e dell’«Osservatore Romano» – per il quale coordina il mensile Donne chiesa mondo – e collabora con «Il Sole 24 Ore».

È autrice, tra l’altro, di Due in una carne. Chiesa e sessualità nella storia (2008, con Margherita Pelaja), La santa degli impossibili. Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea (2014, Vita e Pensiero), Papa Francesco e le donne (2014, con Giulia Galeotti), Pregare, un’esperienza umana. L’incontro con il divino nelle culture del mondo (2015, con Franco La Cecla) e Donne, chiesa, teologia (2015, Vita e Pensiero).

L’iniziativa è nell’ambito della quarta edizione della manifestazione culturale estiva “Un Castello all’orizzonte” organizzata dai proprietari che hanno restaurato il borgo abbandonato, gli architetti Gennaro Matacena e Matteo Scaramella.

Il Castello di Postignano

Alla fine degli anni ’60, l’architetto americano Norman F. Carver definì il Castello di Postignano come l’archetipo dei borghi collinari italiani, tanto da riprodurre le imponCastello di Postignanoenti case-torri del borgo, aggettanti l’una sull’altra, nella copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns”.

Il Castello di Postignano offre un’esperienza di turismo e di vita sostenibili, fatti di sostanza e di emozioni: sessanta case perfettamente restaurate nel rispetto dell’impianto medievale delle architetture, ma caratterizzate da tutte le risorse di una vivibilità moderna – un albergo “diffuso” – un ristorante/trattoria dove, la cucina semplice, l’attenzione alle tradizioni e alla qualità delle materie prime sono la sua filosofia – un wine bar “Vini e Oli dell’Umbria” – un centro servizi – l’antica chiesa, oggi luogo di eventi culturali, artistici e di intrattenimento; qui i restauri hanno svelato affreschi di antica bellezza, tra i quali una Crocifissione del XV secolo apparsa dietro una parete crollata – una biblioteca – alcune botteghe artigiane – un centro benessere, la piscina, l’area all’aperto “Il giardino delle rose”.