“Aurea Umbria”

Una regione dell’Impero nell’era di Costantino

Spello, Palazzo Comunale
29 luglio – 9 dicembre 2012

Con la consulenza di Valerio Massimo Manfredi

In occasione di importanti anniversari costantiniani, l’Umbria riflette su una pagina significativa della propria storia. Nel corso di tre secoli (III-VI d.C.), grazie alla riorganizzazione istituzionale, economica e sociale promossa da Costantino, l’Impero espresse una vitalità inconsueta, prima di concludere la sua vicenda epocale.

 

La mostra Aurea Umbria si propone di raccontare la vita in Umbria durante questi secoli, attraverso un cospicuo insieme di materiali archeologici, che spaziano dalle manifestazioni dell’arte ufficiale (ritratti, dediche, miliari) e dalle espressioni della vita lussuosa delle aristocrazie (mosaici, arredi) ai documenti della più umile quotidianità. La ricerca storica e archeologica, infatti, è in grado oggi di configurare il volto di un’età tardoantica, che fu “aurea” per la sua prosperità, e non di “ferrea” decadenza, come a lungo la storiografia moderna ha proposto. Fu questa anche l’epoca in cui le dinamiche del potere s’intrecciarono con l’immaginario religioso, la diffusione delle credenze cristiane si manifestò visivamente accanto al persistere, al trasformarsi e al dissolversi di quelle politeiste. Mentre il potere carismatico degli imperatori si rispecchia tanto nei ritratti quanto nella ricchezza delle decorazioni a mosaico e la prosperità delle aristocrazie si rivela nelle argenterie, i modi in cui la religione e i culti cristiani vennero a sostituirsi alla tradizione e alla ritualità del politeismo parlano di convivenza, sincretismo, commistione.

 

Anche in una regione come l’Umbria tardoantica, pagani e cristiani provarono in vario modo a dialogare: lo mostrano le immagini poste sui sarcofagi, i corredi delle sepolture, gli oggetti preziosi e i diversi manufatti artistici, che accompagnavano le attività sociali e quotidiane, le feste e i rituali politici vissuti dagli abitanti di città e campagne del territorio.