Il rebus Medioevo

Il Medioevo riempie la fantasia. Nei libri, al cinema, in TV, nelle piazze delle nostre città dove si organizzano feste e banchetti “medievali”. E’ gioia, coraggio, fedeltà, colore. Eppure, spesso, sui giornali il termine viene usato in un altro senso. Barbarie medievali, tenebre medievali, roba da medioevo. Ignoranza, paura, miseria, violenza.

Nata con intenti polemici, la parola “Medioevo” ha continuato a far litigare. Nel Settecento, era sinonimo di ogni sorta di superstizione, di fanatismo e di credulità; nell’Ottocento, indicava invece ogni forma di fede e di bellezza.

Insomma, sembra esserci tutto e il contrario di tutto: la felicità e il terrore, l’eroismo e la ferocia, l’oro e la lebbra, la dolcezza di Francesco d’Assisi e l’orrore della caccia alle streghe e agli ebrei, l’ignoranza d’un mondo di analfabeti e la scienza dei teologi, dei maghi, degli alchimisti.

E’ mai possibile che cose tanto opposte fra loro convivano?

Il Medioevo ancora insegnato a scuola dura mille anni, dalla caduta dell’impero romano d’Occidente (476) alla scoperta dell’America (1492).

Ma non si è d’accordo su nulla: nemmeno sulla sua durata. E in effetti mille anni per un solo periodo storico sono un pò troppi. In mille anni ne succedono, di cose: tutto e il contrario di tutto. E allora, come si fa a parlare di un “uomo medievale”, di una “società medievale”, di una “cultura medievale” e così via, come se fossero qualcosa di compatto e di coerente?

Infatti, non si può. Anzi, perfino la convenzionale parola “Medioevo” è un rebus insensato. L’hanno inventata fra Tre e Cinquecento: più che una definizione, una non-definizione.

Medio-Evo, età di mezzo, periodo di transizione fra le sole età che contano, l’antica e la moderna.
E allora: riusciremo mai a capire che cosa fu veramente questo periodo?

Proviamoci: ma a due condizioni. Primo: noi parleremo qui dei secoli che ne rappresentarono il culmine, il pieno Medioevo, fra XI e XIII secolo. 

Secondo: tenete presente che “Medioevo” è espressione che riguarda soltanto la nostra Europa e la storia europea.

Parleremo, insomma, del tempo in cui si è costruita la nostra patria europea. Del tempo in cui essa era giovane e fresca, con i suoi castelli e le sue cattedrali, i suooi cavalieri e i suoi mercanti, le sue paure e la gioia di vivere.
Sarà compito di un prossimo volume allargare gli orizzonti dell’Europa medievale verso il Mediterraneo, lungo nuove vie di commercio, per terra e per mare.