Verso Oriente – per noi che stiamo di qua, nell’Umbria tiberina – di là dalla prima fila di monti, quando l’Appennino comincia a farsi sentire, si aprono luoghi intimi dove vagano storie e ricordi, suoni e canti che sanno di terra e di lavoro. Sono memorie di genti che vivevano e vivono in alto o nel cuore di piccole valli isolate (…)

(…) È tra questi cuori pulsanti dell’Appennino, tra questi magici ombelichi – nello spazio montagnoso che si trova entro questi confini – che le storie ambulanti di Daniele Crotti si muovono svelandosi. In questo mondo intimo e luminoso al contempo, mosso da un ritmo regolare e senza sbalzi, il nostro compagno di viaggio sa guidarci con dolcezza, accompagnandosi al lento divenire della natura

(…) Ogni viaggio è prima di tutto un incontro con l’altro. Per incontrarsi con la diversità, per comprenderla, integrarla, farne ricchezza, è necessario conoscere bene se stessi, liberarsi dai pregiudizi, dotarsi di strumenti e conoscenze che rendano il viaggio di scoperta possibile e quindi interessante, arricchente stimolante.

È questo che muove Daniele nei suoi itinerari, una idea di leggerezza e di curiosità: partire per brevi viaggi, zaino minimo in spalla, con dentro una carta dei luoghi, una poesia, il testo d’una canzone, un po’ d’acqua e spazi immensi per la fantasia, il desiderio, la voglia di andare e di stare insieme, partire lievi, andando alla ricerca di senso coi sensi scoperti, lungo il sentiero che il territorio offre, meglio ancora se laterali e dimenticati. Basta riattivarsi in ogni senso, riscoprire la ricchezza dell’umano: aprire gli occhi al mondo, entrare nella visione e diventarne parte; prestare orecchio al ritmo delle stagioni per coglierne le mutevoli sonorità, riconoscerle per dar loro un senso, per sentirsi solidali al mondo, avvicinarsi alla sua essenza, aprirsi al tempo delle possibilità; sentirne gli odori che ne conferiscono una totalità affettiva a ogni momento; toccare le cortecce, le pietre, l’erba, sentire la prossimità senza avere paura, il contatto, la relazione, arrivare al limite tra noi e la sostanza del mondo cogliendone le differenze, le sfumature e in esse immergersi. E perché no, durante il nostro andare o alla fine, sostare per un po’ di pane e formaggio e un bicchiere di vino.

 Giannermete Romani
Civitella D’Arna, marzo 2009


Le tre valli umbre
Dalla Valnerina a Colfiorito lungo l’antica Via della Spina

ali&no Editrice
Daniele Crotti
2009, pp.160
euro 12.00