Il Cantico delle Creature è scritto in dialetto umbro con uso di latinismi in vari punti. Dio viene lodato e esaltato attraverso le sue creature. Francesco chiama persino la morte “sorella” perchè lei non fa paura a chi ha trascorso la vita in amore e rettitudine. Il Cantico è così originale, perchè la realtà terrena non vi è rifiutata come in tanti componimenti ascetici del Medioevo, perchè non viene considerata una fonte del male, ma nel nome di Dio è benedetta e riconsacrata. Di qui lo sguardo pieno di gratitudine e affetto con cui Francesco la osserva e che si rivela nel calore delle immagini e nella efficacia degli aggettivi che sono abbondantemente presenti in tutto il testo.


Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messer lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumeni noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor Aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.