Ordine religioso mendicante, detto ufficialmente dei “frati predicatori”; prende nome dal fondatore Domenico di Guzmàn (1170-1221).

Sacerdote e canonico regolare, insieme col priore Diego de Azevedo, già vescovo di Osma, fu inviato con alcuni altri chierici in Linguadoca per predicare contro gli Albigesi. Da questa esperienza, fallimentare, Domenico maturò il progetto di costituire un ordine formato da religiosi dalla condotta irreprensibile e culturalmente preparati, capaci di vincere il carisma e la dottrina dei Catari. L’ordine fu approvato da Onorio III nel 1216, e assunse la regola di Sant’Agostino, affiancata da costruzioni particolari. Il successo fu enorme: nel 1303 si erano costituite 18 province con 582 conventi. Il potere legislativo era affidato al capitolo generale che si riuniva all’inizio di ogni anno, poi ogni tre; l’ordine diviso in province, era retto da un maestro generale, eletto nel Medioevo a vita, e dai priori posti a capo delle province. Per motivi organizzativi, la prescrizione della povertà e della mendicità venne accantonata già nel XIV secolo; la specificità dell’ordine fu piuttosto quella della predicazione missionaria, della polemica dottrinale e dell’elaborazione teologica, di cui fu maestro illustre San Tommaso d’Aquino. I domenicani, proprio per queste caratteristiche, furono molto presenti e attivi all’interno dei tribunali dell’Inquisizione, sorti fra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo per reprimere l’eresia, guadagnandosi l’appellativo di “Domini Canes” (“Cani da guardia dell’ortodossia”), posizione più tardi mantenuta durante l’espansione della Spagna nel Nuovo Mondo. I frati si dedicarono inoltre con grande successo a tradurre in volgare testi di pietà religiosa come le “Vite dei santi Padri del deserto” di Domenico Cavalca (1270-1342), a comporre, sempre in volgare, libri di ammaestramento come lo “Specchio di vera penitenza” di Jacopo Passavanti (1300-1357) e a divulgare le vite dei santi ordinate così come sono disposte nell’anno liturgico, come la “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varazze (1228-1298). Oltre al primo ordine, formato dai frati, Domenico fondò, nel 1216, il secondo, delle suore domenicane di clausura; al terzo ordine, formato da laici e dalle connotazioni penitenziali, appartenne Santa Caterina da Siena (1347-1380). I Domenicani vestono l’abito che il fondatore portava quando era canonico regolare: tunica e scapolare con cappuccio bianchi, con cintura di cuoio, e mantello con cappuccio nero. In Inghilterra sono conosciuti anche con il nome Frati Neri ed in francia con il nome Giacobini, dal luogo della prima casa a Parigi, San Giacomo.