Dopo la morte dell’imperatore Enrico V nel 1125 l’impero venne conteso fra diversi pretendenti. Si disse ghibellino il partito dei sostenitori della casa di Hohenstaufen, duchi di Svevia e signori del castello di Wibeling in Fandonia, ostili alla supremazia papale, in contrapposizione al partito dei guelfi, guidato dai duchi di Baviera, eredi di Guelfo (1070-1101), più inclini ad un accordo con i pontefici.
Al tempo della lotta fra il Barbarossa, appartenente appunto alla casa sveva, ed il papato i due schieramenti assunsero il significato di partito decisamente antipapale o antimperiale. Successivamente, a partire dall’età di Federico II, i termini qualificarono due schieramenti, presenti in tutta l’Italia centro-settentrionale, comprendenti famiglie, fazioni e intere città, alleate o discordi per interessi loro particolari politici, economici e religiosi, che non ebbero sempre un collegamento diretto con la lotta fra l’impero e il papato, benché i Ghibellini continuassero all’occasione a cercare l’appoggio imperiale, e i Guelfi a riconoscersi nella guida politica, oltre che spirituale, del papa.
 

Da: “Dizionario del Medioevo” di Barbero Frugoni – Editori Laterza.